LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

Sindrome Tunnel Carpale

La Sindrome del tunnel carpale è una condizione clinica caratterizzata dalla compressione del nervo mediano a livello del carpo. Il tunnel carpale è lo spazio che mette in comunicazione la loggia anteriore dell’avambraccio e la regione palmare. Il pavimento del tunnel è formato dalle ossa del carpo, la parete laterale dal tubercolo dello scafoide e del trapezio, la parete mediale dal pisiforme e dall’uncino dell’uncinato, mentre il legamento trasverso rappresenta il “tetto del tunnel”.

Questa regione anatomica è attraversata dai tendini flessori profondi e superficiali delle quattro dita lunghe e il flessore lungo del pollice, avvolti dalla loro guaina sinoviale, e il nervo mediano. E' la sede più frequente di compressione nervosa a livello dell’arto superiore.

Nella maggior parte dei casi, la Sindrome del Tunnel Carpale non presenta una causa definita, pertanto si parla di forme idiopatiche. Nelle forme secondarie si riconoscono differenti cause, che comportano un aumento del volume del contenuto del tunnel o che ne riducono il volume, come in caso di ipertrofia sinoviale dei tendini flessori, esiti di fratture a carico del radio distale o delle ossa carpali, microtraumi ripetuti come nelle categorie di lavoratori che utilizzano strumenti vibranti, in condizioni infiammatorie quali artrite reumatoide e gotta o per cause metaboliche quali ipotiroidismo, gravidanza, amiloidosi.

Clinicamente la patologia si presenta con una fase irritativa, con sensazione di torpore a carico delle dita innervate dal nervo mediano, maggiormente a livello della regione volare di I, II, III dito e metà radiale del IV. Segue una fase deficitaria, ove si riconosce un danno nelle fibre motorie dell’abduttore breve del pollice (innervate dal nervo mediano) che comporta una ipotrofia dell’eminenza tenar.

Il Medico è in grado di porre una diagnosi in base al quadro clinico, utilizzando specifici test volti a valutare l’alterata sensibilità (parestesie e disestesie) a carico della regione volare di I, II, III dito e metà radiale del IV dito. Per avere una conferma diagnostica e quantificare il danno alla conduzione nervosa, il medico può richiedere un esame elettromiografico. Sebbene molti studi descrivano la possibilità di un trattamento conservativo nelle forme con sintomatologia intermittente, il trattamento chirurgico è sicuramente quello in grado di fornire migliori risultati. Si effettua in un regime di ricovero Day Surgery, ove il paziente, ricoverato la mattina dell’intervento, viene dimesso in giornata.

La decompressione del tunnel carpale, ottenuta con sezione del legamento trasverso del carpo, può essere eseguita con un approccio classico (a cielo aperto), con una piccola incisione mediale alla plica tenare o con tecnica endoscopica, quest’ultima ad oggi controindicata nelle forme associate a tenosinovite dei flessori, in caso di ipotrofia tenare e nelle recidive della sindrome. Dopo l’intervento, il paziente viene sottoposto a controlli clinici seriati fino alla desutura della ferita chirurgica.

Dr. Gabriele Tavolieri
Medico chirurgo, specialista in ortopedia e traumatologia

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