Pubblicazioni del Dott. Gabriele Tavolieri su Ortopedia e Traumatologia, Chirurgia Protesica e Artroscopica
Approfondimenti su alcuni degli argomenti più trattati in Ortopedia e Traumatologia, Chirurgia Protesica e Artroscopica:
LESIONI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI
LESIONI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI
Una delle più frequenti cause di dolore alla spalla è sicuramente la lesione della cuffia dei rotatori. Questa struttura è formata dai tendini di quattro muscoli fondamentali per i movimenti della spalla: il sovraspinato, il sottospinato, il sottoscapolare e il piccolo rotondo. Questi muscoli lavorano in sinergia per sollevare e ruotare il braccio.
Le lesioni della cuffia dei rotatori possono essere parziali o complete; le lesioni parziali a loro volta possono essere parziali bursali se si sviluppano sul versante superiore della cuffia verso lo spazio sub-acromiale e parziali articolari se si estendono inferiormente verso l’articolazione gleno-omerale; le lesioni possono essere traumatiche o degenerative, queste ultime provocate da movimenti reiterati sopra la testa, favorite da scarsa vascolarizzazione locale. Spesso si associa una condizione infiammatoria di tendinite e bursite, una volta indicate col nome di periartrite.
LE PATOLOGIE DELL’ARTICOLAZIONE FEMORO-ROTULEA
LE PATOLOGIE DELL’ARTICOLAZIONE FEMORO-ROTULEA
L’articolazione femoro-rotulea presenta come superfici articolari la troclea del femore e la rotula. Quest’ultima scorre durante i movimenti di flesso-estensione in un “binario” rappresentato proprio dalla troclea.
La stabilità della rotula è garantita da fattori anatomici statici (il retinacolo mediale e laterale, la forma della troclea e della rotula e l’allineamento dell’arto inferiore) e fattori dinamici (il muscolo quadricipite in particolare il capo vasto mediale, il tendine rotuleo, la bendelletta ileo-tibiale).
RITORNO ALLO SPORT DOPO INTERVENTO DI ARTROPROTESI
RITORNO ALLO SPORT DOPO INTERVENTO DI ARTROPROTESI
Con l’aumentare dell’età media della popolazione e delle esigenze funzionali e sportive, un numero sempre maggiore di persone ogni anno viene sottoposto a intervento di artroprotesi d’anca e di ginocchio. In Italia ad oggi vengono eseguiti all’anno circa 100.000 interventi di protesi d’anca e 50.000 interventi di protesi di ginocchio.
Inoltre, col miglioramento dei materiali impiegati per le protesi, in grado di aumentarne la biocompatibilità e ridurne l’usura, e con l’utilizzo di tecniche chirurgiche mini-invasive, attualmente si impiantano protesi articolari in pazienti ancora giovani. Di conseguenza, si è notato un aumento della richiesta di riprendere le attività sportive inevitabilmente messe da parte a causa dell’aggravamento dell’artrosi.
Tuttavia, non tutti gli sport sono consigliabili dopo un intervento di protesizzazione, poiché la pratica sportiva in base al grado di impatto, può comportare il rischio di: fratture periprotesiche, mobilizzazione e usura precoce della protesi, oltre che lussazione nelle protesi d’anca.
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La rottura del legamento crociato anteriore: quando eseguire la ricostruzione?
La rottura del legamento crociato anteriore: quando eseguire la ricostruzione?
La ricostruzione del Legamento Crociato Anteriore (L.C.A) rappresenta uno degli interventi più diffusi in Ortopedia e Traumatologia dello Sport, considerando che solo negli Stati Uniti vi è una stima di 200.000 infortuni l’anno con rottura del L.C.A.
Sebbene in passato sia stato riservato quasi esclusivamente a sportivi professionisti, ad oggi questo intervento rappresenta il gold standard nel trattamento delle lesioni del L.C.A., indicato per ogni tipo di paziente.
Per raggiungere risultati ottimali a breve e lungo termine dopo questo trattamento, non si può prescindere dal rispettare un adeguato timing operatorio. Se trascorre troppo tempo dalla rottura del legamento alla sua ricostruzione, si noterà un aumento dell’incidenza di lesioni del menisco mediale e di lesioni della cartilagine articolare del ginocchio oltre ad una notevole perdita della forza muscolare dell’arto inferiore causata dall’inattività. D’altra parte, una ricostruzione legamentosa eccessivamente precoce, può condurre allo sviluppo di una Artrofibrosi.
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