Le lesioni muscolari
L’incidenza delle lesioni muscolari varia tra il 10 e il 55% di tutti i traumi da sport, rappresentando il 31% di tutti gli infortuni nel calcio professionistico. Questi traumi hanno grande rilevanza per gli atleti e per i club in termini di assenza dall’allenamento e dalle competizioni ufficiali. Nel rugby l’incidenza è dell’11%, nel basket il 18%.
I muscoli maggiormente coinvolti sono in ordine: i muscoli posteriori della coscia (il bicipite femorale in particolare), gli adduttori, il quadricipite e i muscoli del polpaccio. Tuttavia la maggior parte di queste lesioni, avviene in atleti dilettanti o amatoriali, non seguiti da uno staff medico specialistico e spesso intraprendono un iter diagnostico autonomo e improvvisato con risultati scarsi a distanza.
Diverse condizioni concorrono nel determinare le lesioni muscolari, identificabili come fattori intrinseci all’atleta, quali la carenza di allenamento, precedenti infortuni muscolari, affaticamento muscolare, eccessiva velocità del gesto atletico, l’età , e fattori estrinseci come le basse temperature, il clima caldo-umido, le condizioni del terreno di gioco e di allenamento, l’utilizzo di calzature e dispositivi non corretti.Il meccanismo di lesione può essere diretto o indiretto. Nel primo caso si verificano per trauma esterno, come nelle contusioni; nel secondo caso si verificano per sollecitazioni in trazione delle fibre muscolari, come per l’elongazione, lo stiramento, la distrazione, lo strappo.
Tuttavia lo Specialista preferisce inquadrare questi traumi in base a criteri anatomo-patologici, distinguendoli in:
- Lesione di I grado, dovuta a interruzione di poche fibre muscolari, con dolore presente dopo l’attività sportiva, assente a riposo, esacerbato da contrazione attiva e stiramento del muscolo. Il recupero si ottiene in un tempo di 1-2 settimane con un adeguato trattamento.
- Lesione di II grado, associata a un maggior numero di fibre muscolari coinvolte . Il dolore è più acuto e si presenta anche a riposo. L’astensione dall’attività sportiva e i tempi di recupero si allungano fino a 2-4 settimane, con una rieducazione funzionale particolarmente accurata.
- Lesione di III grado, con coinvolgimento di un elevato numero di fibre muscolari e stroma connettivale tale da associarsi a lacerazione parziale o totale del muscolo, percepito come discontinuità del ventre muscolare. I tempi di recupero possono arrivare anche a 2 mesi e la ripresa dell’attività sportiva dev’essere cauta, guidata, e deve prevedere incrementi progressivi dei carichi di lavoro.
Una corretta diagnosi delle lesioni muscolari deve avvalersi dell’esame clinico del Medico e in seconda istanza va valutato un approfondimento con esami diagnostici strumentali come l’ecografia e, nei casi più gravi, la Risonanza Magnetica. Infatti solo una diagnosi accurata e un percorso terapeutico idoneo indicato dal Medico Specialista, possono condurre a un pieno recupero e a risultati ottimali.
Dr. Gabriele Tavolieri
Medico chirurgo, specialista in ortopedia e traumatologia